Descrizione
Una Madonna che allatta il Bambino, due santi laterali e San Nicola di Bari. Sono tornati a vivere in tutta la loro bellezza plurisecolare. I soggetti raffigurati all'interno del Tabernacolo della Madonna del Latte, l'antica edicola posta in via IV Novembre, riaffiorano dal declino del tempo. Complice l'eleganza delle forme, la delicatezza delle espressioni, la vivacità cromatica, ma soprattutto la sapienza artigianale delle abili mani di due restauratrici sancascianesi: Maura Masini ed Emanuela Peiretti. Uno dei segni più illustri del passato, esempio e forma di espressione artistica legata alla devozione popolare, fortemente radicata nel territorio, rinasce grazie all'esecuzione di un intervento di restauro conservativo. A promuoverlo la sensibilità dell'associazione Amici dei Musei Marcello Marcello Possenti di Impruneta e San Casciano, il sostegno dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la supervisione della Soprintendenza per i Beni architettonici e Patrimonio storico artistico delle Province di Firenze, Prato e Pistoia, la collaborazione del Comune di San Casciano e la generosità delle restauratrici chiantigiane.
Il restauro del tabernacolo della Madonna del Latte è infatti il dono che Maura Masini, restauratrice di professione e presidente dell'associazione A.B.C. Bambini cri du chat, con il supporto della collega Emanuela Peiretti, ha offerto alla popolazione in segno di gratitudine per il sostegno ricevuto in questi anni dal volontariato locale. In occasione del quindicesimo anniversario di fondazione dell'associazione, Maura Masini intervenuta a titolo di volontaria realizzando un'opera di pulitura e consolidamento del tabernacolo. L'iniziativa ha permesso di riportare agli antichi splendori l'opera la cui collocazione temporale ipotizzata in parte ascrivibile alla fine del quattordicesimo secolo, in parte (per limbotte e le aree laterali) al diciannovesimo secolo.
L'opera di restauro conservativo ha previsto un intervento sia sulla cornice in pietra serena del tabernacolo sia sull'affresco contenuto al suo interno
L'opera è stata realizzata con la supervisione della Soprintendenza per i Beni architettonici e Patrimonio storico artistico delle Province di Firenze, Prato e Pistoia.