Terre e Rocce da scavo - Produzione e modalità di riutilizzo
Dettagli
A chi è rivolto
Operatori che gestiscono terre e rocce derivanti da scavi, ad esempio sbancamenti, fondazioni, trincee, perforazioni o livellamento di opere in terra.
Descrizione
A seconda della loro caratterizzazione, provenienza e destinazione si applicano regimi normativi diversi disciplinati dal D.Lgs 152/2006 e s.m.i e dal DPR 120/2017.
Operare in difformità a quanto previsto dalla normativa vigente comporta l’applicazione del relativo regime sanzionatorio.
Come fare
Gli adempimenti necessari ai fini del riutilizzo variano a seconda della tipologia di cantiere:
-cantieri di piccole dimensioni (terre e rocce movimentate fino a 6000 m3): invio dichiarazione sostititiva (art. 47, DPR 445/2000);
-cantieri di grandi dimensioni (terre e rocce movimentate >6000 m3) non soggetti a VIA o AIA: invio dichiarazione sostititiva (art. 47, DPR 445/2000) prevista dall'art.21;
-cantieri di grandi dimensioni (>6000 m3) soggetti a VIA o AIA: redazione e invio del Piano di utilizzo- redatto in conformità a quanto indicato nell'allegato 5 del DPR che include anche la dichiarazione sostitutiva
Cosa serve
Modulistica allegata (vedi allegati)
Cosa si ottiene
La norma non prevede una specifica approvazione
Tempi e scadenze
ARPAT effettuerà controlli sulle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà
Quanto costa
Si rimanda al sito internet di ARPAT
Ulteriori informazioni
I tecnici comunali ricevono solo previo appuntamento telefonico
Condizioni di servizio
Per conoscere i dettagli di scadenze, requisiti e altre informazioni importanti, leggi i termini e le condizioni di servizio.
Contatti
Unità organizzativa responsabile
Normativa di riferimento
Si rimanda al sito internet di ARPAT
D.Lgs 152/2006
DPR 120/2017
DPR 445/2000